Già gli antichi alchimisti pensavano ai quattro Elementi come ad un

 “modello simbolico” della totalità.

Come ci ricorda Stephen Arroyo : “Il fisico e astrologo medievale Paracelso, considerato da Jung un precursore dei  moderni psicologi, attribuiva a ciascuno degli Elementi uno specifico spirito naturale. Gli spiriti del Fuoco sono le Salamandre e queste possono essere controllate principalmente attraverso la placidità  /…/ Gli spiriti della Terra sono gli Gnomi, i quali devono essere controllati attraverso una gioiosa generosità /…/ Gli spiriti  dell’Aria sono le Silfidi, e possono essere controllate attraverso la costanza /…/ Le Ondine erano considerate gli spiriti dell’Acqua e devono essere controllate con un atteggiamento deciso.”  

Il grande medico svizzero, alchimista, fisico, astrologo e filosofo (vissuto tra il 1493 e il 1541) collegava quindi a ciascun Elemento uno “spirito della natura”, il quale assumeva l’aspetto delle creature fantastiche che ritroviamo nei racconti mitologici delle diverse culture e tradizioni, e rappresentava simbolicamente, nella sua essenza, l’energia stessa dell’Elemento a cui era legato.

Le Salamandre,  guizzanti spiriti del Fuoco” danzano tra le braci, agili e bellissime.

Custodi del “regno del Sud”, luogo del mezzogiorno e dello splendore dell’estate, si manifestano come scintillanti “lingue di fuoco” tra i bagliori del rosso acceso, del giallo, dell’arancio, dell’oro, in perenne movimento. 

Sono considerate i più potenti tra gli elementali perché legate alla luce solare e a tutte le fonti di calore: il fatto che dimorino nel fuoco impedisce loro, secondo Paracelso, ogni contatto con il mondo degli uomini. 

Il loro nome è quello del piccolo animale anfibio che , secondo la leggenda, riuscirebbe a passare indenne attraverso le faville e gli incendi. 

La credenza che le salamandre fossero ignifughe si è conservata fino al Rinascimento: secondo Plinio il Vecchio (Historia Naturalis, circa 77 d. C.) la salamandra si lancerebbe tra le fiamme come a sconfiggerle, affascinata dal loro potere. 

Gli antichi alchimisti chiamavano lo zolfo “salamandra” : la consideravano infatti il simbolo della pietra incandescente.

Per gli esoteristi gli “spiriti del Fuoco”, se evocati, infondono coraggio, vitalità e decisione: in base al principio trasformatore che li anima possono “bruciare” ogni forma di negatività, riconvertendola in energia positiva.

Gli Gnomi “spiriti della terra” sono i guardiani del “regno del Nord” : il regno della notte,  dell’inverno, dei minerali, dei segreti custoditi. 

Scavano e lavorano per estrarre i tesori nascosti nel grembo del sottosuolo, nell’incavo e tra le radici degli alberi, dove abitano ammassando ricchezze che conservano gelosamente. 

Il loro nome deriva dal greco gnosis, “conoscenza”, e come depositari dell’antico sapere collegato ai segreti della natura vengono indicati dalla tradizione. 

Tra gli elementali sono quelli che mantengono un legame più stretto con il mondo fisico, e per questo tendono a rivestire una “forma” a noi più familiare, che ricorda quella dei nani delle fiabe popolari. 

Ambivalenti come tutti gli spiriti della natura, assumono caratteristiche diverse presentandosi ora come scontrosi custodi di forze occulte e misteriose, ostili agli uomini, ora come protettori benevoli della crescita delle piante dei boschi e dei giardini, confondendosi tra le erbe e le pietre, tra tutte le sfumature del verde e del marrone.

Gli esoteristi considerano l’evocazione degli gnomi un potente “incantesimo di protezione” per ottenere prosperità, saggezza, intelligenza pratica, stabilità.

Gli “spiriti della Terra” possono accendere la luce della conoscenza nel ritrovare il senso delle proprie radici, aiutandoci a “scavare” pazientemente nel profondo di noi stessi.

Le Silfidi dell’Aria sono minuscole figure femminili alate, solitarie, lievi e velocissime  nei loro voli animati da una grazia leggera che attraversa tutte le vibrazioni dell’universo. Il loro nome (dal greco silphe che significa “farfalla”) ne sottolinea la delicatezza che le fa immaginare simili ad angeli, o a piccole fate dalla figura trasparente, luminosa, armoniosa e sottile.

Le Silfidi governano il “regno dell’Est”, luogo del sorgere del sole, della primavera e di tutto ciò che inizia. Sono le guardiane dei venti, delle nuvole, del respiro che diventa ispirazione, del senso del gioco e del volo armonico: il loro regno è nel chiarore dell’alba e possono manifestarsi come soffusi punti di luce, mutevoli ed inafferrabili nella trasparenza del bianco, del rosa, dell’oro e dell’azzurro.

Gli “spiriti dell’Aria” sono considerati da Paracelso gli elementali più lontani dal mondo fisico, e per questo i più sfuggenti. Proteggono tutti coloro che lavorano con la voce e la parola (attori, insegnanti, scrittori, cantanti, viaggiatori ….), e vengono evocati per attivare il potere della mente, per ottenere il dono di un pensiero lucido e contemporaneamente ispirato.

Gli “spiriti dell’Acqua” erano le Ondine della mitologia norrena, incantevoli figure femminili dalla coda di pesce che popolavano mari, fiumi, laghi, cascate e sorgenti. 

Le Ondine, regine del “regno dell’Ovest”, luogo dell’autunno e del tramonto del sole, di quel momento del giorno così breve ed evanescente da sembrare come sospeso tra due mondi, appartengono all’Elemento più imprevedibile, magnetico ed ingannevole.

Dell’Acqua possono assumere qualsiasi aspetto: fluttuano diafane e sempre sfuggenti attraverso tutte le sfumature del verde e dell’azzurro, rivelandosi ora innocue, ora benevole, ora infide e pericolose. 

Le Ondine si manifestano attraverso particolari riflessi della rugiada, nella spuma delle onde, nelle increspature della superficie dei laghi ….

La tradizione greca le identificava con le Ninfe Oceanine, le innumerevoli figlie che Teti, dea della fecondità del mare, aveva generato da Oceano, il Titano padre di tutti i fiumi, personificazione e signore dell’Acqua primordiale che circonda l’Universo.

Secondo gli esoteristi questi elementali vengono evocati, nei rituali di purificazione, per entrare in sintonia profonda con il flusso della vita e per favorire sogni e premonizioni.       

Gli “spiriti della Natura” si ritrovano, con caratteristiche diverse, nelle tradizioni mitologiche e magiche di tutto il mondo, in quanto “simboleggiano l’azione degli Elementi.

Come suggerisce lo stesso Arroyo, non si tratta qui di affrontare la questione dell’esistenza o meno di questi spiriti naturali, quanto di “pensare” in maniera simbolica, allo scopo di capire quale può essere il nostro atteggiamento di fronte alle qualità che, in positivo e in negativo, queste forze evocano e rappresentano.

Dal punto di vista psicologico ed astrologico risulta evidente il richiamo all’utilità di imparare, per i segni di Fuoco, “l’arte di accettare con calma la vita nel suo svolgersi”, al privilegio di acquisire, per i segni di Terra, quella “gioiosa generosità che ne farà risaltare la forza e lo splendore più grande”; alla “visione della vita definita e coerente” di cui hanno bisogno i segni d’Aria, e alla “fermezza e al controllo emotivo di cui necessitano i segni d’Acqua”.

In tempi molto più vicini a noi Jung ha ampiamente sottolineato l’estensione del significato simbolico dei quattro Elementi, presenti in tutte le culture, da quella greca e romana a quella indù, buddista, tibetana, cinese e giapponese …

 Gli Spiriti degli Elementi della tradizione alchemica.

ARIA e FUOCO da “Atalanta fugiens” di M. Maier (1618);

TERRA e ACQUA da “Philosophia reformata” di J. D. Mylius (1622)

Al di là della loro concettualizzazione originaria i quattro Elementi sono veri e propri archetipi e, in quanto tali, portatori di immensa energia.

Anche il grande astrologo André Barbault descrive gli Elementi come “pure forze energetiche” : il Fuoco è “l’agente di trasformazione e di penetrazione degli altri Elementi”,  la Terra  “è la potenza di coesione che, nella sua forza centripeta, costruisce la solidità del corpo concentrato”,  l’Aria “non è tanto un gas, quanto la forza centrifuga”, l’Acqua  non è tanto un liquido, quanto “la forza di rilassamento che genera lo stato di fluidità”.


Ogni Elemento rappresenta un tipo fondamentale di energiache agisce dentro di noi.Nell’equilibrio fra gli Elementi è contenuta l’essenza stessa dell’armonia.Quindi, per la propria evoluzione, è indispensabile :l’energia del FUOCO per l’esperienza INTUITIVA ed immediata,per il senso di identità, per ESSERE, VOLERE e TRASFORMARSI;la concretezza della TERRA per acquisire consapevolezza e stabilità,per AVERE e COSTRUIRE;l’espansione dell’ARIA per entrare in relazione con l’Altro, per esprimersi e comunicare,per PENSARE, OSARE e TRASMETTERE;la fluidità dell’ACQUA per comprendere attraverso le emozioni e i sentimenti,per sperimentare l’empatia e la fusione, per SENTIRE.

I 4 Elementi nel  “Calendrier des bergers” 1490

Il testo è tratto dal primo capitolo del libro

 “GRAFOLOGIA PLANETARIA. I simboli dell’Universo nella scrittura” di Marisa Paschero

 pag. 29-31

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