GRAFOLOGIA e GRAFOTERAPIA.
“Ogni stato d’animo e le sua manifestazione esteriore sono indissolubilmente legati: non solo lo stato d’animo produce un segno esteriore, ma il segno, a sua volta, risveglia lo stato d’animo.”
Camille Streletski
GRAFOTERAPIA …. se ne parla davvero molto oggi, dal momento che le incertezze scrittorie sembrano aumentare, mentre diminuisce l’abitudine di scrivere a mano.
Per chiarire la scelta del titolo di questo libro è giusto e doveroso ricordare che esistono accezioni diverse del termine GRAFOTERAPIA.
La prima accezione è la classica RIEDUCAZIONE DELLA SCRITTURA per il recupero di tutte quelle “difficoltà del gesto grafico” e della motricità fine riunite sotto il nome generico di “disgrafie”.
La seconda, quella che in questo caso ci riguarda, è da leggersi così come la considerava Walter Hegar, ossia come “adozione di una mimica scrittoria allo scopo di influenzare il carattere”, secondo il principio già enunciato da Camille Streletski per cui “Il gesto grafico ripetuto, abituale, metodicamente disciplinato, influisce sull’attività psichica che corrisponde a quel gesto.”
Questa seconda accezione ha quindi una valenza diversa ed obbedisce al principio di reversibilità per cui, correggendo intenzionalmente determinati comportamenti grafici, potremo modificare contemporaneamente anche alcuni aspetti della nostra personalità.
Secondo questo principio, una volta interiorizzate le correzioni, non soltanto migliorerà il nostro modo di scrivere, ma anche il nostro modo di essere.
Ugualmente, ripercorrendo tracciati evocativi di specifiche qualità e caratteristiche, tenderemo a renderle nostre, a integrarle nella nostra personalità, a farle vivere nei nostri spazi quotidiani.
Quindi, senza stravolgerci nella realtà personale, ci arricchiremo di possibilità nella vita : sarà come possedere nuovi talenti, nuove modalità comportamentali, nuove strategie, nuovi pensieri.
Camille Streletski era un medico endocrinologo e riponeva grande fiducia nelle possibilità di quella che lui chiamava “Psicoterapia grafologica”.
Era consapevole del fatto che “esistono tra il nostro cervello e il nostro sistema muscolare delle relazioni funzionali non soltanto centrifughe, ma anche centripete, e i movimenti che produciamo scrivendo entrano in risonanza con i nostri centri nervosi, modificando il corso dei nostri sentimenti e dei nostri pensieri.”
Affidandosi a questo presupposto il dottor Streletski ha creato una forma di ri-educazione della scrittura e, contemporaneamente, una forma di ri-educazione attraverso la scrittura.
La sperimentazione di questo metodo di GRAFOTERAPIA ha prodotto risultati verificabili : non soltanto un visibile miglioramento della qualità del tratto, ma una maggiore autostima e una maggiore fiducia nelle proprie capacità di cambiare, evolvere e migliorare.
Nel mio libro propongo numerosi esercizi guidati di GRAFOTERAPIA, e per facilitare chi inizia ho preparato delle SCHEDE.
Si tratta di piccoli esercizi sulle forme scrittorie di base che hanno lo scopo di introdurre al “piacere del segno” e stimolare la curiosità di lasciare una traccia, produrla, osservarla, modificarla, ripeterla … per cominciare ad entrare in risonanza con la propria scrittura.
Con l’uso delle SCHEDE DI GRAFOTERAPIA scoprirete quale gestualità vi è maggiormente congeniale, quale somiglia alla vostra scrittura abituale, quale vi costa maggior fatica riprodurre ; incontrerete i tracciati di base che più vi appartengono, le forme grafiche che più vi rappresentano e che più vi parlano.
Con l’aiuto prezioso dei simboli che avrete imparato a riconoscere sarete in grado di individuare nella vostra pagina scritta una dominante, una carenza, un eccesso, uno squilibrio …. e potrete andare alla ricerca di quelle forme ed espressioni grafiche che vi aiuteranno a comporre, come ci ha insegnato Ippocrate tanto tempo fa, quella giusta crasi, ossia quell’armonia interiore così importante per affrontare tutte le esperienze della vita.
Quello che conta è la costanza nel ripetere gli esercizi, anche solo per pochi minuti, ogni giorno.
Un breve rilassamento, seduti in un posto tranquillo, è sempre consigliabile prima della GRAFOTERAPIA: bastano dieci respiri profondi, appoggiando le mani sul petto, all’altezza del plesso solare. Per favorire lo stato di quiete mentale è sufficiente concentrarsi sul fluire alternato del respiro, nel suo gonfiare e rilasciare l’addome e il petto, nel suo alzarsi ed abbassarsi ritmicamente.
Una raccomandazione : siate creativi, non limitatevi a ricalcare le tracce grafiche di base, andate alla ricerca di altre forme, di altre immagini, di altri simboli da far emergere sulla carta!
Usate i colori, lasciate parlare l’intuizione, giocate con la scrittura…
Ricordate che il nostro modo di scrivere ci rappresenta nella totalità : descrive le nostre qualità, i nostri limiti, ma anche il nostro potenziale inespresso, ossia una ricchezza di cui spesso non siamo consapevoli.
Quindi sperimentate in maniera personale, attivamente e concretamente, la straordinaria efficacia dello strumento grafologico : attraverso la GRAFOTERAPIA avrete l’opportunità di ripercorrere a ritroso tutte le tappe del vostro cammino espressivo, fino ai grandi simboli elementari, fino alla meraviglia della traccia….
Buon cammino!
Marisa Paschero.
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