Lo scarabocchio classico è una traccia fatta soprattutto di ritmo, di movimento, un gesto spontaneo da cui può scaturire qualunque forma, più o meno organizzata.
Ma ci sono scarabocchi più complessi, più strutturati, più riconoscibili nell’identificarsi con forme figurative : piccoli disegni straordinariamente espressivi perché carichi di simboli.
Lo scarabocchio è un “contenitore” di emozioni profonde che emergono sulla carta senza il filtro, né la censura, della mente razionale : non ci stupiremo quindi di scoprire che molta della gestualità espressa dai nostri schizzi, tracciati quasi automaticamente, corrisponde al nostro mondo più intimo, ossia alla sfera delle pulsioni.
Un accenno allora ai simboli che comunemente vengono riconosciuti per la loro allusione, più o meno esplicita, alla vita sessuale.
Gli occhi, il naso e soprattutto la bocca, quando messi molto in risalto o sistematicamente ripetuti, possono significare un richiamo erotico, sia maschile che femminile.
Fra gli animali, oltre al serpente e al topo, ce ne sono anche altri con una forte valenza di tipo sessuale, tra cui la chiocciola, l’elefante, il maialino, il coniglietto, il cavallo …
La chiocciola nella sua lentezza evoca il desiderio di una sensualità morbida e non aggressiva, vissuta come piacevole appagamento, magari con un certo disimpegno.
L’elefante si vuole abbia analogia con gli attributi maschili nella sua proboscide, soprattutto se molto evidenziata : nello scarabocchio può assumere un aspetto ludico, ammiccante, così come il disegno del porcellino.
Il coniglietto, dalla sessualità attivissima e prolifica, diventa addirittura un “marchio” della vivacità seduttiva maschile, tanto da essere eletto a “logo” della famosa rivista Play Boy.
Il cavallo, intenso e passionale, rappresenta la forza degli istinti, la vitalità, la potenza della libido : a maggior ragione se a disegnarlo è una donna sottolinea la volontà di abbandonarsi liberamente al proprio erotismo con pieno coinvolgimento, in una condizione dominante rispetto al partner.
Tra i mezzi di locomozione si ritiene abbiano chiari riferimenti sessuali l’aereo, l’automobile e il treno : l’aereo è molto presente tra gli scarabocchi degli adolescenti maschi, come espressione dell’emergere intenso ed esigente del risveglio pulsionale; l’automobile, quando diventa lo scarabocchio privilegiato, ha una valenza di erotismo non soddisfatto, mentre il treno, se disegnato mentre esce da una galleria, contiene una chiara allusione al rapporto sessuale.
La stessa cosa vale per la cannuccia nel bicchiere, la penna nel calamaio e la chiave nella toppa o nel lucchetto, che spesso presenta un evidentissimo richiamo al femminile già nel suo stesso disegno .
Non dimentichiamo però che, per l’ambivalenza insita in tutti i simboli, la chiave non è soltanto un emblema fallico : il suo chiudere-aprire può significare semplicemente il desiderio di fuggire da una situazione opprimente lasciandosi tutto dietro le spalle, di ricominciare, o di trovare una soluzione a qualche problema.
Naturalmente vi sono altri simboli fallici, come la sigaretta, il cono gelato e, tra gli alberi, il pioppo e il pino … e l’elenco potrebbe continuare ancora, comprendendo bastoni, spade, armi, lame affilate e tutto quanto evoca la forza penetrante dell’archetipo dell’animus che abbiamo imparato a riconoscere, soprattutto negli scarabocchi dai tratti molto premuti e angolosi.
Un collegamento immediato alla potenza virile, con un contenuto analogico molto evidente ed intuitivo è rappresentato dal disegno della freccia, che evoca l’idea della penetrazione, dell’aggressività più o meno repressa, o comunque dell’intenzione di “colpire” un bersaglio.
Tratto da : “Lo scarabocchio. Il tratto d’unione fra noi e il nostro inconscio” di Marisa Paschero.
Copyright Ed. Amrita, Torino, 2017.
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